L’immodestia dell’uomo di genio

PRESENTAZIONE CARTA ACQUISTI

Genio di qua, colto di là…

Il Ministro Tremonti non fa che stupire il mondo con i suoi concetti, i suoi neologismi, le sue idee rivoluzionarie…

Dopo l’incoronazione plateale di Berlusconi, qualche giorno fa, che lo ha classificato senza mezzi termini come un genio, ci si è messo anche l’ex premier britannico Tony Blair, che in occasione di un vertice europeo ha definito Giulio da Sondrio come il “ministro più colto d’Europa” (certo a guardare gli altri ministri italiani…).

E’ normale, d’altronde, che certa cortigianerìa europea e certi statisti in evidente deficit culturale sbrodolino giuggiole riflettendo sulle teorie millenaristiche di Tremonti sul tramonto del mercato e sulla auspicata dissepoltura della civiltà contadina. Che rimangano incantati dalle monodosi in latinorum sapientemente spacciate, nonchè estasiati dalla centesima versione della Bretton Woods prossima ventura, della riedizione del Gold Standard senza il Gold.

Di certo il Genietto di Sondrio (come lo chiama Dagospia) del genio possiede  la postùra, l’andatùra, l’allure rimirata narcisisticamente nello specchio.

Noi ci limitiamo al monito del celebre aforisma di Ennio Flaiano:

“la cosa peggiore che può capitare ad un genio è di essere riconosciuto”

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Gomorra ed il complesso di Edipo

 

gomorra3Alla fine Gomorra non ci va, a Hollywood.

Battuto ai Golden Globe Awards (dominati dal “Millionaire” di Danny Boyle) il film di Garrone è stato anche escluso dalla lista dei candidati quali Migliore Film Straniero al ben più sospirato Oscar, categoria nella quale concorreranno sia il pluripremiato film indiano dell’autore di Trainspotting (che ha beneficiato della pubblicità involontaria dei recenti assalti terroristici a Mumbai) che l’opera cartoon Valzer di Bashir, centrato sulle guerre israelo-palestinesi e sul ricordo del massacro di Sabra e Chatila dell’82.

Come per certi processi controversi, per l’esclusione di Gomorra attendiamo fiduciosi di conoscere le motivazioni della sentenza. Leggi il seguito di questo post »

L’autoscuola e il rinnovato

(recandosi in auto all’appuntamento per il rinnovo decennale della patente)

(al telefono): “buonasera signore, sono dell’autoscuola, volevo la conferma che…”

“si guardi, sto arrivando all’appuntamento…sto parcheggiando…”

“benissimo. Siamo qui ad aspettarla” Leggi il seguito di questo post »

Perché non credere

Non è solo per non perdere il gusto della sorpresa. Ne in questa vita, ne in quell’altra. Per non privarsi della meraviglia dell’impredicibile. Si tratta piuttosto di un altro tipo di scommessa rispetto a Pascal: non sai cosa potresti vincere, ma almeno sai quanto (e cosa) perdi.

Per risparmiare

footerLa crisi finanziaria ha fatto un’altra vittima: il miliardario tedesco Adolf Merckle (secondo la rivista Forbes il 94mo uomo più ricco del mondo) si è suicidato il 6 gennaio, gettandosi sotto un treno nella città tedesca di Ulm, dopo che il suo impero di 120 aziende era finito sotto ad una montagna di debiti a seguito di diverse speculazioni finanziarie (soprattutto nell’affaire Porsche-Volkswagen).

Merckle era conosciuto per aver creato due colossi farmaceutici come Ratiopharm (vedi foto) e Pharmahandel, tanto da essere definito in patria “il re del farmaco”. Leggi il seguito di questo post »

Cifre a Bertolaso

A proposito della neve caduta al nord con relativo coinvolgimento della Protezione Civile, il suo capo Guido Bertolaso afferma che:

“sulla Lombardia sono caduti 350 centimetri, quindi almeno mezzo metro di neve, ma non ci siamo fatti cogliere impreparati”.

(SkyTg24, mercoledi 7 ore 20)

PS

Nella stessa intervista Bertolaso fa un paragone con la situazione francese dove (secondo lui) l’aeroporto Charles De Gaulle sarebbe rimasto chiuso addirittura per due giorni. Notizia, questa, di cui non c’è traccia sui media francesi.

Alla Libica

la-russaDopo aver messo fine ad un contenzioso che durava 40 anni, quest’estate Berlusconi si è accordato il leader libico Gheddafi sull’indennizzo dovuto alla Libia per l’occupazione coloniale subita nella prima parte del ‘900.

Per la prima volta dopo Versailles (che sancì rovinose sanzioni a danno della Germania dopo la prima guerra mondiale) abbiamo riscoperto il principio piuttosto “mobile” che riparazioni economiche siano necessarie per eventi politici di quella portata. Abbiamo anche scoperto che la Libia, non soddisfatta dei sequestri di beni ai danni dei coloni italiani espatriati, abbia preteso una somma in denaro (5 miliardi di euro) per chiudere il conto. Soldi pubblici che Silvio ha volentieri concesso (non essendo i suoi) annoverando così Gheddafi nella cerchia sempre meno ristretta dei suoi amici politici.

5 miliardi di euro per costruire tra l’altro l’autostrada litorale libica, in 20 anni (all’Italiana); Leggi il seguito di questo post »

Fondo Madre Chiesa

150px-tettamanzi_card_A sorpresa, nel giorno di Natale, l’Arcivescovo di Milano  monsignor Tettamanzi  annuncia la creazione di un Fondo Diocesano per il sostegno dei parrocchiani più bisognosi colpiti dalla crisi.

Addirittura 1 milione di euro, stanziati in quattro e quattro otto come noi e voi si stanzia un cappuccino e brioche, costituiscono la dote che la Diocesi Milanese metterà inizialmente a disposizione, non si sa con quale metodologia o procedura, dopo aver verificato l’esistenza di questi fondi a seguito di non meglio precisate “economie collettive e personali” (la dotazione privata del Vescovo) Intra Ecclesiam.

Il surplus, si capisce, origina dalla tassazione pubblica (l’8 per mille) e dalla carità privata dei fedeli ma fa piacere sapere che la Chiesa è fra le poche istituzioni finanziarie nella nostra economia martoriata e che non ha ecceduto nelle speculazioni immobiliari (nonostante la franchigia riconosciuta sull’ICI) o finanziarie (ad occhio e croce dopo lo IOR, non è mai finita con il culo per terra). Se avanzano 1 milione di Euro (dice la legge del menga), ce ne saranno (di utile) almeno altri trenta.

Ma la mossa di Tettamanzi dice soprattutto una cosa: la Chiesa non si accontenta più dei poveri, dei diseredati, dei bambini africani, dei poveri cristi.

La Chiesa approfitta della crisi economica per irrompere nel ceto medio (in caduta libera) e fare un investimento sui fedeli a lungo termine, mai stati così a buon mercato.

Questi soldi del fondo, la Chiesa, li chiederà poi indietro?

Prestatore ultimo (altro che la scomunica per gli strozzini).

Mistero della Fed.

Amen

Il tassista ed il tassato

Interno taxi, Roma. Ore 11.23

“so’ 33 euro, dotto’, famo 35? Se’ pe’ llei va bbeene…”

“no, scusi, abbia pazienza, non mi va bene per niente. Quale sarebbe il motivo? Se sono 33 facciamo 33”

“dica lei…dotto’…””

“dico 33”

“vabbeh, il padrone è llei…”

Interno taxi, Roma. Ore 15.41

“dotto’, me so’ dimenticato de fa’ scatta’ er tassametro ar parcheggio: lei vede 20 ma so’ 30. Chiaro?”

“eh beh, chiaro un par di palle, mi scusi, eh…”

“non s’arrabbi dotto’…le assicuro…so’ partito dar parcheggio e mi so’ dimetnciato de fa’ scatta’…sono passato proprio adesso qui e mi sono…”

“vabbeh, ma quant’è?”

“proprio qui, proprio dove passamo adesso…”

“ho capito…ma quanto sarebbe in più?”

“so’ 10 euro, dotto’…”

“ma faccia un po’ come le pare…”

Il Natale

Se gli uomini avessero davvero nello sguardo la lucidità di Dio saprebbero distinguere, nel flusso delle idee filosofiche, le verità metafisiche dalle vicende puramente storiche. Guardate il Cristianesimo. E la festa del Natale. Duemila anni fa, in Palestina, in una cerchia ristretta di rabbini impazienti maturò la decisione dello strappo dalla religione degli avi. Insoddisfatti del tempo messianico, dalle promesse vane di un salvatore annunciato da migliaia di anni, deciesero che il tempo era maturato e che il salvatore era Gesù: un angelo biondo, probabilmente carismatico, bello e dai lunghi capelli. L’Ebraismo rinnovato da questi rivoluzionari si staccò dalla tradizione del Vecchio Testamento: la nuova religione voleva tutto e lo voleva subito. Il distacco divenne presto odio per i Padri. La Storia si riempì di promesse ancora oggi da mantenere. Ecco, pensate al Cristianesimo come ad un ’68 ebraico. A Gesù come una rockstar. Al Natale come una Woodstock che ogni anno si rinnova. Poi oggi ascoltate il messaggio natalizio di Papa Ratzinger in Vaticano. Come diceva quella canzone: “sei finito in banca pure tu.”