Genio di qua, colto di là…
Il Ministro Tremonti non fa che stupire il mondo con i suoi concetti, i suoi neologismi, le sue idee rivoluzionarie…
Dopo l’incoronazione plateale di Berlusconi, qualche giorno fa, che lo ha classificato senza mezzi termini come un genio, ci si è messo anche l’ex premier britannico Tony Blair, che in occasione di un vertice europeo ha definito Giulio da Sondrio come il “ministro più colto d’Europa” (certo a guardare gli altri ministri italiani…).
E’ normale, d’altronde, che certa cortigianerìa europea e certi statisti in evidente deficit culturale sbrodolino giuggiole riflettendo sulle teorie millenaristiche di Tremonti sul tramonto del mercato e sulla auspicata dissepoltura della civiltà contadina. Che rimangano incantati dalle monodosi in latinorum sapientemente spacciate, nonchè estasiati dalla centesima versione della Bretton Woods prossima ventura, della riedizione del Gold Standard senza il Gold.
Di certo il Genietto di Sondrio (come lo chiama Dagospia) del genio possiede la postùra, l’andatùra, l’allure rimirata narcisisticamente nello specchio.
Noi ci limitiamo al monito del celebre aforisma di Ennio Flaiano:
“la cosa peggiore che può capitare ad un genio è di essere riconosciuto”